Prendersi cura delle proprie unghie non significa solo mettere lo smalto o limarle per avere la forma che preferiamo, prima di tutto dobbiamo fare in modo che le unghie siano in salute. E per fare questo è necessario fare attenzione ad alcuni semplici passaggi, i quali, se ripetuti in maniera costante, riusciranno a farci avere mani ed unghie belle ed in ottima forma.
Uno di questi passaggi riguarda le cuticole. Questa parte dell’unghia durante la manicure, deve essere “spinta” grazie ad un accessorio che prende proprio il nome di spingi cuticole.
Andiamo però in ordine, e concentriamoci prima di tutto sulla definizione di cuticole.
Quando facciamo la manicure però queste cuticole vanno eliminate se si tratta di “pelle morta”, che quindi non assolve più alla sua funzione di protezione. Oppure vanno spinte all’indietro, quando si trovano nella parte iniziale dell’unghia, per fare in modo che l’unghia nuova cresca nel modo giusto.
Cos’è lo spingicuticole
Esistono però due tipi diversi di spingi cuticole, che si differenziano per il materiale e le punte. In alcuni casi infatti, la punta dello spingi cuticole è in grado anche di eliminare la pellicina tagliandola.
Vediamo insieme nel dettaglio come si diversificano i vari spingi cuticole presenti sul mercato.
Lo spingi cuticole in acciaio
Nella parte centrale può avere una lavorazione puntinata che rende l’impugnatura più salda, mentre le punte possono essere di due diversi tipi:
- per spingere, ovvero una punta stondata o a forma di triangolo rovesciato
- per tagliare, ossia una punta molto affilata che ricorda la punta di una lancia, oppure appuntita ma curva
Di solito uno spingi cuticole classico presenta una punta per tagliare da un lato e una per spingere dall’altro. È la versione più professionale ed usata nella maggior parte dei casi, anche perché è possibile disinfettarla e riutilizzarla anche su più persone.
Lo spingi cuticole in legno
Di solito questo modello viene usato quando abbiamo bisogno di un prodotto di “mantenimento“. Possiamo, ad esempio, tenerlo in casa ed usarlo se tra un appuntamento e l’altro dall’estetista, ci accorgiamo della cuticola eccessivamente protratta. In un baleno possiamo spingerla liberando l’unghia in autonomia, senza attendere l’intervento della nostra onicotecnica.
Questo tipo di spingi cuticole può anche però essere usato quando per il taglio delle pellicine ci affidiamo al tronchesino. Non avremo bisogno della punta per tagliare e quindi possiamo anche usare questo per spingere le cuticole.
Come si usa uno spingi cuticole?
L’utilizzo dello spingi cuticole è molto semplice, infatti non è necessario recarsi dall’estetista, ma si può anche fare in casa. Sono molte le donne che preferiscono fare la manicure da sole, e in questo caso non è difficile imparare ad usare questo strumento.
In questo modo la pelle risulterà più morbida e malleabile.
In teoria non dovremmo avvertire dolore, se ciò accade, significa che la cuticola è arrossata o magari c’è un’irritazione. In questi casi meglio lasciar perdere e aspettare qualche giorno che l’infiammazione passi.
Terminato il processo di spinta si passerà al taglio.
Idealmente lo spingi cuticole dovrebbe essere usato due volte alla settimana, per questo può essere necessario averne uno in casa. Un po’ come la lima che può sempre servire.
Le fasce di prezzo
Lo spingicuticole è un accessorio molto semplice che risulta avere un costo contenuto.
Se decidiamo di tenerlo in casa, potremmo usarlo anche più volte sempre sulla stessa persona.
Ecco perchè, per quanto possa ritenersi un prodotto professionale, viene spesso acquistato anche da chi fa la manicure in casa. Il prezzo non è proibitivo e perciò, soprattutto se facciamo la manicure soltanto a noi, preferiamo avere un prodotto più performante.
Sono disponibili sul mercato kit spingicuticole che sono formati da bastoncini con punte differenti: arrotondata, triangolare, appuntita. Ogni bastoncino una punta diversa (sempre in acciaio). In questo caso potremmo spendere qualche euro in più ma la funzione resta la stessa.
La scelta perciò è più soggettiva che altro.
